Covid19 e Privacy dei dati sanitari

26 febbraio 2020

Mai come in questi giornI di crisi e isteria nazionale da Covid19,  bisogna soffermarci sul  tema della tutela  dei dati sanitari e del rispetto della vita privata e della dignità della persona, al fine di non stigmatizzare e perseguire persone per ragioni irrazionali.

Recentemente, il Garante privacy ha anche sanzioanto una azienda ospedaliera per non aver impedito che i dipendenti potessero “sbirciare” il dossier sanitario dei colleghi con un importo di 30.000 euro.

A tanto ammonta la sanzione comminata dal Garante privacy per tre violazioni di dati personali comunicate all’Autorità dallo stesso ospedale a conclusione di normali controlli periodici. Gli accessi indebiti hanno riguardato dati sanitari di dipendenti in cura presso lo stesso nosocomio. In un caso l'accesso era stato effettuato con le credenziali di un medico che aveva lasciato incustodita la propria postazione; negli altri due casi uno specializzando e un tecnico radiologo erano entrati nel dossier sanitario dei loro colleghi.

In tutti e tre gli episodi risulta accertato, per stessa ammissione dell’azienda ospedaliera, che gli accessi erano stati effettuati non per erogare prestazioni mediche, ma per esclusive ragioni personali, descritte dall’azienda come “mera curiosità”.

Gli accertamenti svolti dal Garante hanno evidenziato che le misure tecniche e organizzative adottate dall’ospedale, a tutela del dossier sanitario aziendale, non si erano dimostrate idonee ad assicurare una adeguata tutela dei dati personali dei pazienti e a proteggerli da trattamenti non autorizzati, determinando così un trattamento illecito di dati.

La violazione avrebbe potuto essere evitata se l’azienda avesse semplicemente osservato le Linee guida in materia di dossier sanitario, emanate dal Garante nel 2015, prevedendo che l’accesso al dossier sanitario fosse limitato al solo personale sanitario che interviene nel processo di cura del paziente ed avesse prestato particolare attenzione nell’individuare i profili di autorizzazione e nella formazione del personale abilitato. L’adozione preventiva di tali misure, anche alla luce dei principi di protezione dati fin dalla progettazione (privacy by design) e per impostazione predefinita (privacy by default), costituisce oggi, per effetto delle disposizioni contenute nel Regolamento Ue 679/2016, un preciso dovere per i titolari del trattamento.

Il Garante, nel prendere atto che in seguito alla vicenda l’azienda ha avviato spontaneamente la revisione delle procedure d’accesso ai dossier sanitari, ha ingiunto alla stessa di completare tale operazione entro 90 giorni e per gli illeciti commessi ha applicato una sanzione di 30.000 euro.



Archivio news

 

News dello studio

ott30

30/10/2024

Legittimo Interesse

EDPB avvia la consultazione pubblica su "Guidelines 1/2024 on processing of personal data based on Article 6(1)(f) del GDPR: https://www.edpb.europa.eu/our-work-tools/documents/public-consultations/2024/guidelines-12024-processing-personal-data-based_en Le

ott7

07/10/2024

Calcio: alcune delle norme della FIFA in materia di trasferimenti internazionali di calciatori professionisti sono contrarie al diritto dell'Unione

La Sentenza della Corte di Giustizia dell'UE  nella causa C-650/22 | FIFA ha stabilito che le norme FIFA ostacolano la liberta` di circolazione dei giocatori e restringono la concorrenza

ott7

07/10/2024

Avvio della consultazione pubblica concernente il procedimento istruttorio di identificazione e analisi dei mercati della terminazione delle chiamate vocali su rete mobile

Si segnala che Agcom ha avviato con delibera 46/24/CONS, la consultazione pubblica nazionale sulla proposta di rimozione della regolamentazione ex ante dei servizi di terminazione delle chiamate

News Giuridiche

nov10

10/11/2024

Arbitrato: la convenienza economica per le aziende

Secondo i risultati della ricerca condotta

nov9

09/11/2024

Donazioni: profili tributari

L'imposizione italiana sulle donazioni

nov8

08/11/2024

Residenza fiscale persone fisiche, società, enti: le nuove regole

Modifiche a domicilio e residenza, smart